Il giorno di Natale a Louders c’è sempre molta gente. Ma fuori dalla città, al primo cartello con l’indicazione: “Bienvenue à Luordes” ci sono solo tre uomini, completamente nudi.
Carlo, Raffaele, Stefano sono in piedi, storditi, tremanti dal freddo.
Si conoscono appena, ma si muovono all’unisono, è una specie di istinto primordiale.
Corrono scalzi dietro un cassonetto. Frugano tra la nettezza ma non c’è nulla di utile. Secondo cassonetto: accanto alla leva di apertura, per terra, un sacchetto pieno di vestiti.
Sono abiti brutti, strappati e puzzano maledettamente.
I tre uomini li indossano ugualmente e si avviano verso i centro abitato.
Trovano un grande parcheggio con al centro un giardino pubblico.
Sta facendosi buio, non c’è nessuno. I cestini sono pieni degli avanzi di panini, pizzette e patatine consumati a pranzo da turisti e pellegrini.
I tre uomini rovesciano il cestino e si avventano su tutto quello che è commestibile.
Due poliziotti li stanno guardando. Aspettano che finiscano di mangiare poi si avvicinano.
“Mettez tout en place et affiché documents” – “Mettete tutto a posto e mostrate i documenti”.
Carlo, Raffaele e Stefano non capiscono il francese ma intuiscono quello che
i gendarmi hanno chiesto. Non sanno che fare, non possono scappare.
Mentre i poliziotti si avvicinano si sente un forte schianto: a pochi metri da loro due auto si sono scontrate. I poliziotti lasciano i tre vagabondi al loro destino e corrono sul luogo dell’incidente.
Carlo, Raffaele e Stefano volano verso il parcheggio: protetti dal buio, scivolando tra autobus e furgoni, si allontanano velocemente e quasi senza rendersene conto arrivano in un grande piazzale pieno di gente.
Si voltano, sono di fronte alla grotta delle apparizioni e alla statua della Madonna.